Effetto dei macrolidi a lungo termine sulla composizione del microbiota respiratorio nelle bronchiectasie non-causate da fibrosi cistica
Il trattamento con macrolidi a lungo termine ha dimostrato benefici nelle malattie infiammatorie delle vie respiratorie, ma non è noto se porta a cambiamenti nella composizione del microbiota respiratorio.
Si è valutato se il trattamento a lungo termine con Eritromicina a basso dosaggio possa cambiare la composizione del microbiota respiratorio nelle persone con bronchiectasie non-dovute a fibrosi cistica.
La composizione del microbiota è stata determinata mediante sequenziamento del gene 16S rRNA dai campioni di espettorato dei partecipanti allo studio BLESS, uno studio di 12 mesi, in doppio cieco, controllato con placebo, con Eritromicina etilsuccinato ( 400 mg; Eritrocina ) due volte al giorno in pazienti adulti affetti da bronchiectasie non da fibrosi cistica e almeno due riacutizzazioni infettive nell'anno precedente.
L'esito primario era rappresentato dal cambiamento nel paziente della composizione del microbiota respiratorio ( valutato in base all'indice Bray-Curtis ) tra il basale e la settimana 48, confrontando l’Eritromicina con un placebo.
Lo studio BLESS è stato effettuato nel periodo 2008-2011.
Erano disponibili campioni appaiati di espettorato da 86 pazienti assegnati in modo casuale, 42 nel gruppo placebo e 44 nel gruppo Eritromicina.
Il cambiamento nella composizione del microbiota tra il basale e la settimana 48 è stato significativamente maggiore con Eritromicina rispetto al placebo ( punteggio Bray-Curtis medio 0.52 vs 0.68; differenza media 0.16; P=0.03 ).
Nei pazienti con infezione delle vie aeree di base dominata da Pseudomonas aeruginosa, l’Eritromicina non ha modificato la composizione del microbiota in modo significativo.
Nei pazienti con infezione dominata da organismi diversi da Pseudomonas aeruginosa, Eritromicina ha causato un cambiamento significativo nella composizione del microbiota ( P=0.03 ), che rappresenta una ridotta abbondanza relativa di Haemophilus influenzae ( 35.3% vs 6.7%; differenza media 12.6%; P=0.04; P interazione=0.02 ) e una maggiore abbondanza relativa di Pseudomonas aeruginosa ( 0.02% vs 0.13%; differenza media 6.6%; P=0.002; P interazione=0.45 ).
Rispetto al placebo, l’Eritromicina ha ridotto il tasso di esacerbazioni polmonari nel corso delle 48 settimane dello studio in pazienti con infezione dominata da Pseudomonas aeruginosa ( media 1 vs 3; differenza media -2; P=0.01 ), ma non in quelli senza infezione dominata da Pseudomonas aeruginosa ( 1 vs 1; differenza media 0; P=0.41; P interazione=0.04 ).
In conclusione, il trattamento con Eritromicina a lungo termine cambia la composizione del microbiota respiratorio in pazienti con bronchiectasie.
Nei pazienti senza infezione delle vie respiratorie da Pseudomonas aeruginosa, l’Eritromicina non ha ridotto in modo significativo le riacutizzazioni e ha promosso la sostituzione di Haemophilus influenzae da parte di patogeni tolleranti i macrolidi, tra cui Pseudomonas aeruginosa.
Questi risultati sono a supporto di un approccio cauto nell’uso cronico dei macrolidi nei pazienti senza infezione delle vie respiratorie da Pseudomonas aeruginosa. ( Xagena2014 )
Rogers GB et al, Lancet Respiratory Medicine 2014;2:988-996
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